Diario dallo sciopero della fame - giorno 8

 
(domenica 28 ottobre 2012)

Gli amici hanno tessuto una tela che regge, precaria, provvisoria, ma forte abbastanza da farci attraversare il primo guado. Abbiamo temporaneamente sospeso lo sciopero della fame.
E’ successo che, come in una catena di S. Antonio, il ministro della sanità Balduzzi s’è svegliato male e ha (almeno a me piace pensarla così) fatto la voce grossa con la Fornero la quale, a sua volta, ha chiamato il ministro delle finanze Grilli. Fatto sta che a metà pomeriggio di sabato mi viene chiesto di parlare con la Fornero, e io passo la palla alla portavoce e dirigente del Comitato (l’unica dotata fisicamente di voce) la quale, dopo un’ora di discussione, passa il testimone a Salvatore Usala.
Insomma, l’illustre interlocutrice chiede che si ponga fine al digiuno in cambio della disponibilità a recarsi a casa sua (!!!) nei prossimi giorni, con Balduzzi ed un sottosegretario del ministero dell’economia, per illustrare le proposte governative per il Piano non-autosufficienze e l’entità della relativa copertura finanziaria.
Ieri sera dunque ho reintegrato quella sacca e più di ignobile al gusto vaniglia che avevo sottratto e Francesca s’è fatta un panino con la toma che Marco, l’infermiere, le ha sadicamente portato dalla Puglia qualche giorno fa. Stamane mia moglie ed io ci siamo reciprocamente detti che sì, avevamo decisamente un’altra cera.
Sembrerebbe dunque che chi ci prendeva per folli sia stato smentito, staremo a vedere nei prossimi giorni. La rete di solidarietà “dal basso” e di nuove amicizie che s’è venuta a creare nel corso della settimana è qualcosa di straordinario e prezioso. La collaborazione con la Stampa lo è altrettanto e continuerà.
Mi prendo una pausa, ma è solo un arrivederci.
.

Nessun commento:

Posta un commento